Hi-Story Telling è un progetto finanziato dal programma europeo Erasmus+ articolato nel biennio 2020-2022 in Italia, Portogallo e Spagna con meeting, attività formative, audiovisuali, spettacoli ed eventi.

L’obiettivo generale è quello di favorire l’interesse e l’apprendimento della Storia e del patrimonio culturale soprattutto nei giovani realizzando un’apposita metodologia basata sull’uso del Teatro e, più in generale dello Storytelling.

Hi-Story Telling è curato da una partnership transnazionale composta da:

  • Compagnia Teatrale portoghese ASTA (capofila con sede a Covilhã, Portogallo): aasta.info;
  • Associazione Nuovi Linguaggi (Loreto, Italia): nuovilinguaggi.net;
  • Treinta & Cuatro. Emotional Performance SC (Mairena del Aljarafe, Spagna).

Oltre a queste associazioni, collaborano al progetto:

  • ASEDEM – Associazione Spagnola di Educazione Emozionale (Siviglia, Spagna): asociacionasedem.org;
  • AIM – Associazione di Mediazione Interculturale (Cluj-Napoca, Romania): aimromania.eu.

Nella maggior parte delle storie di crescita personale, il piacere e il senso della storia vengono acquisiti in età matura mentre, come giovani, la storia viene percepita, in gran parte, come un argomento meramente fittizio da studiare a scuola, senza alcun uso pratico in vita.

Il fatto è che non si tratta solo di “studiare” la storia!

Si tratta di sapere come “assaporarla”, di essere in grado di percepire come ognuno di noi è il prodotto della Storia con la “S” maiuscola quando viviamo le nostre storie con la “s” minuscola; realizzare che siamo il prodotto del passato del nostro paese, nonché della storia e delle tradizioni della nostra regione e del luogo in cui siamo nati e / o dove viviamo; rendersi conto che siamo il prodotto del nostro “albero genealogico”, nonché della nostra storia familiare e individuale.

Si tratta di camminare per strada e comprendere un quartiere, un edificio, un’area come il “teatro” che la Storia ha messo a disposizione della nostra storia personale.

La posta in gioco non è solo la semplice capacità di essere affascinati dal passato, ma anche la capacità di comprendere il valore del nostro comune patrimonio culturale. Se non si “sente” il fascino della Storia e l’intima connessione che esiste tra ognuno di noi e le sue radici, non si sentirà il fascino e l’importanza di preservare le sue tracce.

La nostra missione è studiare e proteggere il passato per garantire un futuro, e questo compito può essere raggiunto solo attraverso investimenti nel futuro, vale a dire nei giovani. Saranno i cittadini di domani e devono acquisire, prima di essere distratti dalla routine della vita, la consapevolezza dei tesori tra i quali sono stati incredibilmente fortunati a nascere e crescere. Riteniamo che questo progetto consentirà anche agli educatori e ai responsabili delle politiche giovanili di comprendere come il mondo dei giovani sia disponibile per conversazioni serie, filologicamente corrette e culturalmente molto raffinate. La risposta farà comprendere il valore strategico di un tale modo di lavorare, perché è un modo per portare i cittadini di domani in un patrimonio che deve essere sentito come loro, come parte significativa della loro storia. Il cittadino maturo con questa esperienza giovanile non vedrà più il complesso archeologico o monumentale come qualcosa di morto straniero nella sua città e nella sua vita, perché in gioventù avrà imparato a porre domande come: Come è stato fatto? Perché è stato fatto? Per quale scopo? In che modo è stato utile per coloro che l’hanno costruito e per coloro che ne hanno beneficiato? Questa è la vera garanzia per preservare l’enorme patrimonio che abbiamo ricevuto dai nostri antenati e trasformarlo in un patrimonio culturale reale e generalizzato.

L’empowerment giovanile è un fenomeno complesso che comprende in sé aspetti di varia natura e che investe non solo l’ambito educativo, ma l’intero contesto sociale. Durante il periodo adolescenziale e in quello giovanile più in generale, la persona costruisce la propria identità e individua le radici che la contestualizzano, ma spesso il proprio background socio-culturale risulta essere medio-basso, povero di stimoli e di opportunità. L’incostanza, la vivacità e la variabilità degli atteggiamenti dell’odierna generazione di giovani sono correlabili a una loro personalità magmatica riferibile ai nuovi paradigmi dei tempi che viviamo. L’offerta educativa deve perciò basarsi sempre di più su metodi e strumenti non formali per ottenere successi in qualsiasi campo dell’apprendimento: educazione, istruzione, formazione professionale…

Abbiamo dunque inteso proporre un progetto in linea con le priorità politiche del programma che favoriscono l’empowerment giovanile concentrandoci su Storia e Patrimonio Culturale nella prospettiva della cittadinanza attiva, dell’identità e dei valori europei. Per far questo abbiamo pensato di utilizzare il Teatro come uno degli strumenti più potenti per accrescere l’interesse specifico dei giovani. Tutte le attività e i prodotti verranno realizzati nella prospettiva di costituire esperienze e strumenti utili agli youth workers che rappresentano degli attori-chiave nel processo di empowerment delle nuove e future generazioni.

In particolare sono previste attività di ricerca, formazione e produzione di curriculum e linee guida finalizzati a costituire strumenti e metodologie di riferimento. In parallelo alle attività descritte sono previste ulteriori linee d’intervento con azioni di sensibilizzazione, networking e disseminazione che prevedono, un docufilm, eventi moltiplicatori, il gemellaggio con altri progetti europei, convegnistica e molto altro.